Filippo Meli ai ragazzi di Nola: "Fate sempre un passo alla volta"

Ieri sera si è tenuto, presso la nostra sezione, l'incontro con Filippo Meli, assistente internazionale della sezione di Parma, nell'ambito dell'iniziativa intrapresa, ormai da anni, dall'A.I.A., che permette agli associati delle varie sezioni italiane di conoscere un arbitro o un assistente, appartenenti alla C.A.N. A o C.A.N. B, durante una riunione tecnica.
Ed anche quest'anno la nostra sezione ha accolto il suo ospite con gli ingredienti di casa: semplicità ed umiltà, caratteristiche sposate a pieno da Filippo, accolto dal Presidente Severino Vitale, da Carmine Russo e da tutti i restanti 228 associati, con un video riassuntivo della sua vita personale ed associativa, con il quale si è raccontato l'ospite e sciolto il ghiaccio prima della riunione.
Sin da subito Filippo ha chiarito che sarebbe stata sua intenzione "instaurare un dialogo durante la riunione, fatemi domande, così sarà più piacevole farvi conoscere un po' di me". Innanzitutto spazio ai ricordi "da quel primo campetto del Torino Club nella stagione 1992/1993, quando io ero alto quanto gli esordienti. E pensarmi adesso all'Amsterdam Arena in Ajax-Celtic, mi mette i brividi solo guardando da dove sono partito". Concetti semplici ma espressi con tanto entusiasmo e cadenzati da un motto da prendere alla lettera: "Guardate avanti, passo dopo passo. Non pensate di dover arrivare in Serie A. La vostra massima categoria è quella successiva a quella dove militate attualmente. Solo così vivrete quest'esperienza con tranquillità". Ed ancora, la sua esperienza lavorativa, che si intreccia proprio con Nola, e quella marcia in più data dall'arbitraggio: "Mi rendo sempre più conto che, chi fa parte di questa associazione, nella vita guarda il mondo con un occhio diverso, ha sicuramente qualcosa in più degli altri, e questo fa davvero la differenza. Affrontare 30 persone da soli, in un campo, è qualcosa che ti forma e ti rende differenti da chi, invece, agisce in gruppo e si fa forte della presenza di qualcun altro al proprio fianco". Nel mentre, tante domande dagli associati, su allineamento, differenze atletiche tra la figura dell'arbitro e quella dell'assistente, ricordando i suoi trascorsi da arbitro in C.A.N. C: "Cinque anni in cui ho imparato tanto e alla fine dei quali ero ormai arreso all'idea di smettere di correre sui campi, magari per darmi alla vita da osservatore. Ed invece, quel corso di qualificazione ad Assistente, mi ha davvero trasformato. Ricordo ancora il primo raduno da assistente, vedermi di fianco ai migliori arbitri, con i video che venivano trasmetti e quegli assistenti, fenomeni, della C.A.N. A e B. Pensavo sarei durato solo un anno". Tra le altre curiosità la sua nomina ad internazionale "avvenuta in uno scambio di consegne con Faverani e Stefani da far tremare i polsi" e l'intreccio sempre più frequente con il nostro Carmine Russo "vero amuleto della mia carriera, vista la quantità di gare che abbiamo diretto insieme, in momenti topici della mia vita arbitrale". In conclusione, spazio agli ultimi saluti in sezione, con le foto degli associati e lo scambio di battute con i più giovani, per poi terminare la serata a cena, tra un piatto a base di pesce ed un dolce tipico, e con gli ultimi saluti di Filippo,che ci lascia in eredità la voglia di crederci, senza l'inutile fretta di dover raggiungere tutto e subito, godendosi quanto di buono sa darci la nostra associazione.