Un'esperienza da 110elode!


 Il racconto del nostro Talent Giovanni Vinoso che ha avuto l'opportunità di prendere parte alle celebrazioni per i 110 anni dell'Associazione Italiana Arbitri.

"Ho vissuto un sogno. E’ stato per me un onore poter rappresentare la nostra sezione di Nola e il CRA Campania in occasione dell’evento celebrativo “AIA 110 E LODE” per il 110imo anniversario della nostra Associazione, tenutosi a Milano. E’ difficile definire a parole le sensazioni e le emozioni che ho provato in questi tre giorni di eventi, il livello degli interventi di tutti gli ospiti era altissimo e l’aria che si respirava era diversa. Essere così a stretto contatto con colleghi del calibro di Gianluca Rocchi, Daniele Orsato, Roberto Rosetti, è stato bellissimo e sicuramente irripetibile. Io, insieme agli altri ragazzi talent del CRA Campania e al resto dei talent d’Italia, un giorno potrò raccontare di aver vissuto tutto questo, e ne sono felicissimo. L’AIA fu fondata nel 1911,e nel 1919 fu indetto il primo corso arbitri, in questo lasso di tempo ci sono anni di storia, di passione e dedizione che ho ritrovato negli occhi di tutti gli ospiti e del Settore tecnico, in primis del responsabile Matteo Trefoloni, con cui abbiamo finalmente avuto il piacere di vederci dal vivo, per fare tanta tecnica e formazione, dopo un anno di didattica a distanza, colmo di incontri in call e webinar. Adesso però tutto si è svolto da vicino, sperando che i brutti tempi siano davvero finiti, e che la situazione sanitaria possa davvero tornare come prima. Ce lo meritiamo tutti, meritiamo di vivere momenti così.

 Il primo giorno, giovedì 26 agosto, ci siamo recati in Università Cattolica, a Milano, per aprire i lavori, con il sindaco di Milano Beppe Sala che ci ha dato il benvenuto nella sua città. In seguito, altri interventi fra cui mi è rimasta impressa una frase di Carlo Tavecchio, presidente LND Lombardia, che diceva “davanti a me ho 200 facce pulite”, sottolineando il rispetto che la classe arbitrale incute. A parer mio, si tratta di una verità, in quanto il nostro è un mondo pulito che ci forma tanto sia dentro che fuori dal campo, nella vita di tutti i giorni, con valori sani e genuini. Matteo Trefoloni ci ha poi ribadito la fortuna che abbiamo avuto nell’essere scelti per presenziare a questo evento, che è stata intesa come una ricompensa per non aver mollato negli ultimi mesi, per aver creduto nel progetto, così come ha fatto lui e la sua squadra del Settore Tecnico, cui vanno dati i meriti se il progetto sta andando così bene.


In seguito è stato il turno di Gianluca Rocchi, designatore CAN, con cui è iniziata la parte tecnica. L’argomento? I falli di mano , Dogso e SPA. Rocchi, devo ammetterlo, è stato il mio arbitro preferito degli ultimi anni, ammiravo la sua compostezza e il suo talento sul terreno di giuoco. Le volte che ho avuto il piacere di vederlo in campo dal vivo, provavo emozioni forti, e quindi vi lascio immaginare la gioia provata nell’ascoltare i suoi aneddoti e i suoi discorsi tecnici. Ho preso tanti appunti, e non vedo l’ora di poter mettere in pratica in campo ciò che ho appreso. Una frase di Rocchi mi è da subito entrata in testa, la prima è che quando si scende in campo le squadre vogliono vincere a tutti i costi è “l’arbitro deve gestire tutti i costi”, per far sì che le cose vadano per il meglio.

Venerdì 27 agosto ci siamo recati di mattina presso la sezione di Milano, in cui ci attendeva Roberto Rosetti, anche qui non credo servano presentazioni, che ha tenuto una lezione importantissima su come si deve comportare l’arbitro in campo, con aneddoti e video anche di livello internazionale. Abbiamo parlato di gestione dei calciatori, della credibilità di un arbitro, aspetto fondamentale, di leadership, di body language e di comunicazione in campo. La parentesi finale è stata sul VAR, in cui abbiamo visto video di confronti in campo fra arbitri internazionali e sala Var, con degli audio esclusivi. In seguito ci siamo recati in Duomo per la Santa Messa e la foto di gruppo.

Nel pomeriggio è stato il turno di Daniele Orsato, con il quale non abbiamo parlato di tecnica, ma di esperienze e aneddoti. “La passione fa cose incredibili” con questa frase Orsato ci ha spronato a realizzare i nostri obbiettivi, “una vita senza soddisfazioni è una vita malata”. Daniele ha poi continuato raccontandoci di quanto è stato difficile per lui ad inizio carriera conciliare vita privata, arbitraggio, venendo da un paesino di montagna. Tanti sacrifici l’hanno fatto arrivare dove è adesso, e alla base di tutto c’era tanta motivazione e voglia di migliorarsi. Ci ha anche detto che alla base di tutto c’è l’allenamento, l’esperienza viene col tempo, come ha detto lui, bisogna iniziare con cose semplici, infatti “non si può andare in prima elementare e spiegare la prima guerra mondiale”.

Dopo Orsato è stato il turno di Sozza e Ayroldi, giovani arbitri CAN, che ci hanno fatto vedere dei loro episodi, rendendo la “lezione” più interattiva. In seguito la parte tecnica è proseguita col settore tecnico, con cui abbiamo fatto un video-test da 15 domande, prima individualmente e poi in lavori di gruppo, dopo cena.

L’ultimo giorno, sabato 28 agosto, abbiamo corretto i lavori e ascoltato una lezione di Francesco Bianchi, dirigente UEFA, sul vantaggio e sui criteri con cui si applica. In seguito abbiamo fatto l’ultimo pranzo e fatto rientro presso le nostre Regioni.


Che dire, spero di aver trasmesso almeno una parte delle emozioni che ho provato in questi tre giorni. Ora bisogna tornare con i piedi per terra però, dando il massimo nella nuova stagione che sta per iniziare. Concludo citando proprio Matteo Trefoloni, che ci ha più volte detto che “con un sogno si va a dormire la sera, ma è con gli obbiettivi che ci si alza la mattina”.



Giovanni Vinoso.










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