L'ospite nazionale, Gianluca Aureliano


   Quando è stato comunicato il nome dell'ospite nazionale eravamo tutti in trepidazione e curiosi di vedere quali video ci avrebbe mostrato e quali consigli tecnici ci avrebbe dato. Ne avremmo fatto tesoro, custoditi nei cassettini della memoria ed utilizzati al momento opportuno. Sarebbero stati per tutti noi come dei tatuaggi, indelebili. Invece, una volta cominciata la Riunione Tecnica Obbligatoria, ci siamo resi conto che non sarebbe andata proprio così, o che forse non sapevo che sarebbe andata addirittura meglio. 

Intorno alle 19 di Venerdì 26 Marzo aprendo il consueto link Meet, ormai diventato una finestra sulla Sezione di Nola, ci siamo ritrovati di fronte Lui. Lui che in tv appare concentrato, attento, vigile su tutto ciò che lo circonda, invece era lì, seduto alla sua scrivania e ci ha accolti con un grande e raggiante sorriso. 

"Buonasera!" Microfono spento. All'ingresso, tutti intimiditi ed impauriti nell'interrompere qualcosa o qualcuno che stesse parlando e invece lui ad uno ad uno ha ricambiato al saluto. 

Gianluca Aureliano, Arbitro della Sezione di Bologna, in forza alla CAN si è fatto conoscere nella sua semplicità e nella sua naturalezza. Ha portato con se non i consueti video da analizzare, ma soltanto se stesso. Come uno di famiglia si è raccontato e ha raccontato i momenti belli, ma soprattutto quelli brutti della sua carriera, quelli che lo hanno fatto rialzare ogni volta e guardare con fierezza al suo obiettivo. 

"Una vita da mediano o da arbitro se sostituite il ruolo", con una slide che riprende il testo della famosa canzone di Ligabue comincia l'intervento dell'Arbitro Aureliano, anzi di Gianluca.
Eh si, perché come ha scritto il noto cantautore "siamo sempre lì, lì nel mezzo" nel mezzo dell'azione, sempre in prima linea su tutti i palloni e per alcuni quelli "nati senza i piedi buoni", l'arbitraggio è diventato la propria àncora. Sempre impegnati "a lavorare sui polmoni"; da questa ultima frase l'arbitro bolognese ha poi dato spazio a molti spunti di riflessione: i momenti dedicati agli allenamenti, alle trasferte, alle gare, tutti momenti per noi importanti e, se vogliamo, necessari. Perché, riprendendo la frase del mago Gandalf de "Il Signore degli Anelli", possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso ed evitare così di sprecarlo inutilmente. In fondo è vero, il tempo per un arbitro è prezioso e bisogna saperlo gestire, è breve ed ogni attimo diventa fondamentale. Perdere un fuorigioco o un fallo può rendere la strada sempre più tortuosa, a volte addirittura interromperla. 
Non ci aspettavamo di certo che in questo momento così difficile le sue parole potessero accendere ancora di più il desiderio di respirare l'odore dell'erba o di sentire gli schiamazzi da stadio e di rivivere le emozioni dello scendere in campo come se fosse sempre la prima volta.  
"Siate coraggiosi"- esorta l'Arbitro in forza alla CAN - "siate coraggiosi, coraggiosi come quando al mattino suona la sveglia e dovete alzarvi" - Aureliano parla del "minuto eroico" quello che ci da il coraggio di alzarci dal letto, quando fuori fa freddo, la pioggia è scrosciante e il letto ci guarda nostalgico. E' lì che siamo eroi, è lì che abbiamo vinto la nostra battaglia e, come si dice "cominciare la giornata con il piede giusto", il momento eroico deve essere per tutti un momento che fortifica il nostro essere arbitri, qualunque esso sia.

Con queste parole Aureliano termina il suo incontro che ha smosso tutti nell'animo e ha fatto capire che è arrivato il momento di smetterla di inventarsi scuse e di ritornare a reagire.  

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